La neutropenia febbrile (NF) si verifica fino al 30% dei pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia. Solo nel 50% dei casi di NF vengono identificati degli agenti causali, ma tutti i pazienti con NF ricevono antibioticoterapia empirica. Durante la pandemia di COVID-19, sono stati istituiti interventi non farmacologici per limitare la trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2 ed è stato ...
Una revisione sistematica della letteratura sintetizza i dati relativi all’impatto negativo della pandemia sui programmi di screening oncologico, a livello mondiale. Come già emerso, all’inizio si sono accumulati ritardi importanti, con ripercussioni sulla tempestività delle diagnosi e potenzialmente sulle chances di cura.
L’infezione da SARS-CoV-2 in pazienti oncologici è associata con una maggiore probabilità di sviluppare una malattia grave e di morire. Tuttavia, le variabili che predispongono ad una prognosi peggiore rimangono da definire. Vediamo cosa è emerso da una recente revisione sistematica e metanalitica della letteratura.
Tre è il numero magico: 3 come terza dose e 3 come i principali benefici (riduzione dei contagi, riduzioni delle forme gravi di COVID-19 con conseguente riduzione dei posti letto in ospedale e dell'occupazione nelle terapie intensive, riduzione dell'insorgenza di nuove varianti). Fare la terza dose (booster) è di valore, e lo è anche per i pazienti oncologici in trattamento sistemico attivo ...
I pazienti oncologici hanno un rischio aumentato di complicanze post-infezione da SARS-CoV-2. La vaccinazione per prevenire la malattia COVID-19 è raccomandata in pazienti con tumori solidi che ricevono trattamenti antitumorali. Lo studio VOICE (Vaccination Against COVID in Cancer) ha valutato l’impatto di immunoterapia, chemioterapia e chemio-immunoterapia su immunogenicità e sicurezza del ...
La chirurgia con intento radicale è di fondamentale importanza per il trattamento della maggioranza dei tumori solidi ma, in corso di emergenza COVID-19, le diverse misure restrittive (lockdown) hanno avuto varie ripercussioni: alcune misurabili, altre prevedibili.
La linfoadenopatia indotta dal vaccino anti-SARS-CoV-2 può avere implicazioni diagnostiche per le donne che si sottopongono a valutazioni mammografiche ed ecografiche con finalità di screening o con intento diagnostico. Uno studio offre informazioni importanti di cui tener conto nel corso della campagna vaccinale.
Uno studio di coorte ha analizzato la capacità dei pazienti oncologici in trattamento attivo nel produrre un'adeguata risposta anticorpale ai vaccini anti-SARS-CoV-2 a RNA messaggero.
Vaccinazione anti Covid-19: sebbene il vantaggio della protezione sia chiarissimo, alcuni pazienti la rifiutano. Per quali motivi? Un'analisi italiana offre le chiavi di lettura di un fenomeno da smantellare.
Dal momento che gli studi sui vaccini anti-COVID-19 hanno arruolato un numero esiguo di pazienti oncologici, molte domande rimangono ancora aperte. Analizziamo insieme i diversi spunti di riflessione.